mercoledì 26 agosto 2009


Pierluigi Cappello

Anello

Quando la passione dura, tutto un mondo
scompare
e la tua mano non è più la tua mano
e la mia mano non è più nella tua.

Quando sto con il mio silenzio nel tuo
il mio silenzio splende di giovinezza
e un mondo che era nascosto riappare.


Mandate a dire all’imperatore
Crocetti Editore 2009

giovedì 25 giugno 2009

giovedì 4 giugno 2009

Diego Valeri

Un vento nero
ha oscurato, improvviso,
la laguna, rotta, crestata
di livide schiume.
Qui sottocasa l’onda batte forte
come un cuore impazzito.
Ma laggiù, vedi,
dov’essa fa orizzonte,
non è che pace e luce
è una linea retta di luce
che taglia l’infinito.



Diego Valeri
Poesie inedite o “come”
San Marco dei Giustiniani 1977






mercoledì 27 maggio 2009

Quando ascolti una chiacchiera
più lunga di Roma-Parigi,
disegni omini bislacchi,
intere folle di nasi posticci.
Quanto più ingarbugliato il discorso,
tanto più cresce la torma di scarabocchi,
di obesi palloni e di torsoli,
che hanno le orecchie sugli occhi.
E pian piano dal barcollìo di quei tratti
sprizzano maghi e garzoni di boia,
ventrìloqui, pagliacci matti,
spiriti della tempesta, siluette di canutiglia.
Così dalla noia
nasce la meraviglia.

A. M. Ripellino 
da Autunnale barocco ora in Poesie prime e ultime, Aragno editore 2006

martedì 26 maggio 2009

Incipit?

 "... E a me sembra di esistere molto a sproposito
e di recitare i miei futili giorni di fianco ..."

A. M. Ripellino, Notizie dal diluvio

Non vuol essere un inizio triste e rassegnato, questo, affatto, ma è giusto mantenersi sempre ben ancorati alla terra, senza intraprendere voli di Icaro. Amo la poesia, leggerla soprattutto, e travasarla nella mia vita, sino all'ultima goccia: pare mi insegni a vivere, pare mi dia le parole e mi scopra profondità altrimenti sconosciute. Tanto mi influenza e nutre che a volte mi domanda di uscire, trasformata - certo impoverita -, ma vera. Non ho saputo né voluto impedirglielo e ho iniziato a "trascriverla". E' un cammino nuovo, ogni giorno più impegnativo e più attento e la sensazione di non riuscire mai a raggiungere la meta è costante.
Quel senso del vivere (e dello scrivere) a sproposito non mi abbandona mai, perché la poesia (certa poesia), con tutta la coerenza che richiede, è cammino in salita, perché ci si sente incapaci, perché ci si guarda e ci si scopre piccoli. Ma questa è la grandezza: sentirsi ogni giorno più piccoli è forse ogni giorno crescere un po'.