domenica 30 gennaio 2011

The snow is dancing



Mulinello d’ostinate leggerezze

cantilena capriole

senza peso

senza passo.

Nel soffio d'un volo

quanto affanno d'esistenze

ad appannare vetri.

Mentre alle spalle

un precipizio di gocce

sull'avorio dei tasti:

filastrocche in controtempo.


C. Debussy, The snow is dancing - A. Benedetti Michelangeli
SP - 2010

il dipinto è di Gustave Caillebotte

4 commenti:

  1. In questi versi ritrovo il tono e la misura che ho apprezzato nelle poesie del tuo libro. Mi piace moltissima la pacata angoscia che traspare dai versi

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  2. “Che importa a me d’avere cento lettori nell’Isola de’ Sardi?” affermava sprezzante Gabriele d’Annunzio. E non è forse un caso che il Vate non sia tra gli scrittori più apprezzati dagli austeri lettori isolani che gli preferirono la Deledda. Ma un lettore, l’Autrice, nell’isola del mirto, voglio assicurare, l’ha trovato!
    Con molto ritardo tra trasferte di questi anni all’ombra del Vesuvio e del Colosseo vengo a scoprire queste poesie, mentre cerco notizie di poesie e siti dedicati alla poesia - parentesi poetica nella quotidianità di un orientalista (o presunto tale!). Mi sarei aspettato d’imbattermi un giorno in un disco dell’Autrice, un concerto di flauto traverso, un romanzo che respirasse certe atmosfere dei romanzi di Roth… invece queste poesie, fragili e potenti ad un tempo. “Nei giorni del glicine chiaro” e “Poesia velenosa” mi colpiscono in modo particolare. E così pure la poesia di neve danzante... (ma nel nord Europa la neve si cimenta in giochi anche più complessi).
    Scopro inoltre un blog dell’Autrice (a meno che non sia un'omonima!), con una scelta curatissima di immagini e foto. Non avrei mai pensato di scrivere in un blog, ma non avendo altri canali userò questo. I piccioni viaggiatori sono spesso inaffidabili.
    Non so se l’Autrice frequenti ancora l’ateneo patavino, ma se capitasse di qui, tra il tardo antico e l’orientale, troverebbe un caffè poetico, pardon, un “poetico caffè” ad attenderla. E un lettore incuriosito.

    PS: non potendo esimermi da un’attività così quotidiana com’è la poesia nell’Isola de’ Sardi (mi prendo una rivincita sul Vate), intendo quella delle gare poetiche estemporanee di 'pastores-cantadores' che ancora nella indomita, struggente e così omerica Barbagia si praticano (ma sempre di meno), rivolgo all’Autrice a mo’ di indovinello il seguente dubbio. A cui potrebbe seguire forse un giorno una tenzone poetica, chissà.
    Un dubbio ironico, come ironica spesso ci sorprende la vita.

    Un dubbio in versi

    Flautista, nel tuo libro
    non ritrovo se sibila
    più nuovo ora l’accento
    che di Káleva imparasti
    o se fa parossitono
    il nome del Maestro.

    Salvatore G. (2011)


    Ancora congratulazioni, a presto.

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  3. Caro Lettore dell'Isola de'Sardi, non è un'omonima colei che ti risponde e di cuore ti ringrazia: son proprio io, in tutto il mio sproposito poetico!
    Nell'Ateneo ancora talvolta bazzico - in vergognoso incognito - e saran certo meno polverose quelle pagine di Thesauros se rasserenate (o colorate) dall'annunciato oriental-tardo-antico-poetico caffè.
    A presto dunque, ancora grazie.
    Sara

    ps: al "Dubbio in versi" rispondo in strano modo, forse, poiché sul mio cammino incontrai voci contrastanti:
    in principio fu il Mengaldo che arretrava, poi giunse Solveig novella che avanzava.
    Ed io, nella carambola d'acuminati ictus, mi risolsi in musica a smussare tutti gli aghi, come ormai da sempre faccio.

    http://www.youtube.com/watch?v=3SvAf-QbuvQ&playnext=1&list=PLC73B509E26C63C89

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  4. (vedere link da you tube, qui sopra...)

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